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LA TOPONOMASTICA

  • S.M.
  • 26 mar 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

In questa nuova rubrica è nostra intenzione cercare di far comprendere il significato di alcune vie, magari facendo conoscere il personaggio citato nella via o la data di un ricorrenza perché conoscere meglio il nostro territorio è il miglior inizio per amarlo. Cominciamo a comprendere il Termine toponomastica: Il termine deriva a due parole greche τόποϛ (tòpos) - luogo ὄνομα (ònoma) - nome “Salita al castello”, “Piazza della Chiesa”, “Strada del cimitero”, “Vicolo dell’ospizio”, “Piazza del Municipio”, “Strada del mulino” ... e poi “la casa gialla”, “l’osteria di Pinin”, “la fucina”, “i tetti bruciati” “la villa del dottore”, “la cascina nuova” ... erano le indicazioni sufficienti per identificare i “luoghi” di un piccolo borgo. Gli agglomerati urbani però si sviluppano e crescono. Le strade diventano numerose ed aumenta il numero degli edifici. Ne deriva l’esigenza di “dare un nome” ad ogni via, piazza, vicolo, e di “assegnare un numero” ad ogni costruzione. Il problema del numero (il “numero civico”) è facilmente risolvibile: basta stabilire dove inizia una via ed attribuire un numero progressivo ad ogni edificio. Normalmente la numerazione parte dal centro verso la periferia, perché è in tale direzione che può estendersi un agglomerato urbano. Quanto al “nome dei luoghi” esistono numerosi criteri di scelta: - Il nome di un concittadino eminente che ha dato lustro al paese - Il nome di un personaggio famoso del passato (della letteratura, della storia, della politica, della musica, ...) - Una data importante - Un evento significativo per la storia del paese Eccetera ... eccetera ... eccetera Anche a Zelo l’Amministrazione pubblica segue queste “regole” (non sempre di facile applicazione). Recentemente è venuta a trovarmi mia figlia: 29 anni, ingegnere biomedico, e quindi con una buona “base” culturale. Abbiamo percorso le strade di Zelo, ed ho cercato di trasmetterle la mia (limitata) conoscenza delle peculiarità della nostra amata Città. Passando per via Gilera, Chiara mi ha chiesto (spero scherzando), se c’è anche “via Suzuki”, “piazza Harley Davidson”, “via Guzzi”, “largo Honda” e “vicolo Piaggio”. Sicuramente emergerebbero della “perle” indagando sulle conoscenze dei concittadini in merito alla toponomastica di Zelo ... Via Morandi (perché non intitolare una via anche a Celentano o a Lucio Dalla, dato che c’è anche via Battisti?) Via XX settembre (è per ricordare la data di nascita di Belen Rodriguez?) Via Negri (è, con Largo Moro, un “segnale” di integrazione del Comune per gli immigrati africani?) Tutta questa (spero non troppo noiosa) “chiacchierata” ha due valenze: Culturale, perché la cultura è un edificio che ognuno si costruisce sulle conoscenze, stimolate dalla “curiosità”, acquisite attraverso lo studio, la lettura, internet, la televisione e – perché no? – i “social network” e le parole crociate, ma soprattutto attraverso il confronto con le idee altrui. Educativa (soprattutto rivolta ai giovani di oggi, che saranno gli uomini di domani) perché capiscano i valori del proprio territorio, ne conoscano la storia, siano consapevoli del significato di manifestazioni e cerimonie organizzati dalla Istituzioni. Nel prossimo numero di VIVI ZELO ne saprete di più sulla toponomastica della nostra città...


 
 
 

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