PIAZZA ITALIA: ESSERE PESCATORE
- Luciana Boux
- 26 mar 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Ho un amico pescatore. Lo incontro in piazza, non fa troppo freddo, oggi, ci sediamo sul muretto a chiacchierare. Gli racconto della mia sorpresa nello scoprire, da non nativa di Zelo, che partendo da qui, da Piazza Italia, basta una mezz'oretta a piedi per arrivare sulla sponda dell'Adda. Sì, dice lui, e in bicicletta praticamente dieci minuti, anche meno. Mai nominare un fiume, con un pescatore. Ci andavo da bambino in bicicletta, a pescare in riva all'Adda. Allora ci potevi arrivare facilmente, c'erano sentieri, stradine in mezzo ai campi. Altri tempi. E il pesce poi, in alcune zone qua vicino, lo potevi prendere con le mani... Qualcuno pensa che il pescatore si intenda solo di pesce? Errore: il pescatore è un esperto di ittiofauna autoctona o non autoctona. La canna da pesca non si nomina mai, si parla di bilancino, di reti, di tremagli, di bolo, di colle (colle? cosa mai ne faranno della colla?), di pasture. Pensate forse che parlino di canne da pesca? No, parlano di due nuove specialist, si intende la River e Carp & Barbel, che sono di assoluta rilevanza. Il carbonio è l'SVF, IL Top Gamma Daiwa, anelli Fuji in alconite e porta mulinello Fuji. Interessante è il casting della Carp & Barbel 40-80g ma ancora di più il line rating 4-12lb! Ovvio! Assento, non capisco ma assento, come non essere d'accordo? Mi accorgo di essere seduta qui, in piazza, con lo Steve Jobs della pesca. Ascolto in reverenziale silenzio. Ora però si parla di inquinamento, di bracconaggio, di captazione massiccia delle acque, allora comincio a creare collegamenti fra l'argomento di partenza della nostra conversazione, gli Zelaschi e la possibilità di godersi il loro fiume, e la figura del pescatore. Il vero pescatore non solo osserva: il pescatore è una sentinella dell'ambiente-fiume, effettua una lettura dell'acqua, un'angolazione di luce, giri di correnti, individua materiale semi sommerso, buche, ha una visione a 360 gradi di tutto l'ecosistema che lo circonda, lo sa analizzare ed interpretare. Il vero pescatore scopre e segnala alle autorità competenti una nuova fonte di inquinamento, spera che la sua segnalazione sia seguita da un controllo, è pessimista il mio amico, è quasi certo che non ne faranno nulla. Il problema principale adesso, mi dice, è la quasi completa sparizione di alcune specie di pesci, un tempo molto comuni in questa zona, a causa dell'immissione illegale di esemplari alloctoni, provenienti dal Danubio; stiamo parlando di pesci come la tinca, il luccio, lo storione, quasi del tutto spariti per l'invasione del siluro, immesso nelle nostre acque illegalmente decenni fa e con una enorme voracità e capacità riproduttiva. Si trovano siluri del peso di 60, 70 kg, anche 100, si mangiano anche I gatti, mi dice. Rifletto sulla mia ignoranza in fatto di pesci, soprattutto pesci di fiume. Ci sono anche in Adda? Gli chiedo. Ovvio, mi risponde, con grande felicità di una certa categoria di pescatori, che li cattura e li vende. Ho con me “Il Segreto del Bosco Vecchio" di Dino Buzzati. Posso leggerle un brano di questo libro? Accetta, sorpreso. "In certe notti serene, con la luna grande, si fa festa nei boschi. E' impossibile stabilire precisamente quando, e non ci sono sintomi appariscenti che ne diano preavviso. Lo si capisce da qualcosa di speciale che in quelle occasioni c'è nell'atmosfera. Molti uomini, la maggioranza anzi, non se ne accorgono mai. Altri invece l'avvertono subito. Non c'è niente da insegnare al proposito. E' questione di sensibilità': alcuni la posseggono di natura; altri non l'avranno mai, e passeranno impassibili, in quelle notti fortunate, lungo le tenebrose foreste, senza neppur sospettare ciò che là dentro succede." Chiedo al mio amico se si riconosce in questa descrizione. Io credo, mi risponde, che i pescatori posseggano questa sensibilità ed è per questo che sono costantemente attirati da un fiume, un torrente o un lago e da tutto ciò che vi sta dentro... E io penso a mio zio Bruno, bresciano dalla travolgente risata, e alle sue partenze per andare a pesca, con noi nipoti a spingere la Guzzi stracarica di canne da pesca, cesti e ammennicoli vari. Levatevi, diobel, che vi fate male, state bravi!!! E la sera, tutti intorno, a contare I pesci nelle sporte. Sento ancora l'odore, lo giuro.
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